Di là

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mercoledì 31 gennaio 2007

LE CONSEGUENZE DELL'AMORE (scusa la citazione)







BERLUSCONI: CARA VERONICA ECCOTI LE MIE SCUSE
ROMA - "Cara Veronica, eccoti le mie scuse". Comincia così la lettera che Silvio Berlusconi ha scritto per la moglie, Veronica Lario, che oggi aveva chiesto pubbliche scuse da parte del marito sulla prima pagina di Repubblica. Berlusconi nella lettera a Veronica Lario spiega perché non ha chiesto scusa prima: "Ero recalcitrante in privato, perché sono giocoso ma anche orgoglioso. Sfidato in pubblico, la tentazione di cederti è forte. E non le resisto. Siamo insieme da una vita. Tre figli adorabili che hai preparato per l'esistenza con la cura e il rigore amoroso di quella splendida persona che sei, e che sei sempre stata per me dal giorno in cui ci siamo conosciuti e innamorati". "Abbiamo fatto insieme - sottolinea Berlusconi - più cose belle di quante entrambi siamo disposti a riconoscerne in un periodo di turbolenza e di affanno. Ma finirà, e finirà nella dolcezza come tutte le storie vere. Le mie giornate sono pazzesche, lo sai. Il lavoro, la politica, i problemi, gli spostamenti e gli esami pubblici che non finiscono mai, una vita sotto costante pressione. La responsabilità continua verso gli altri e verso di sé, anche verso una moglie che si ama nella comprensione e nell'incomprensione, verso tutti i figli, tutto questo apre lo spazio alla piccola irresponsabilità di un carattere giocoso e autoironico e spesso irriverente". "Ma la tua dignità - tiene a precisare Berlusconi - non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento. Ma proposte di matrimonio, no, credimi, non ne ho fatte mai a nessuno. Scusami dunque, te ne prego, e prendi questa testimonianza pubblica di un orgoglio privato che cede alla tua collera come un atto d'amore. Uno tra tanti. Un grosso bacio. Silvio".


E ora ci hai fatto anche commuovere...!

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